ti aggrumi nel mio dormiveglia affannato ti adorni di sostanza carnale di presenza che non so ignorare
sei scomoda le tue morbidezze celano spigoli ti sveli inghiottitrice di giorni e mi parli incongrua e stridente nella tana infeconda del letto
e mi abbaglia più chiara del sole la persuasione atroce che non ci saranno tempi di luce che è già parato il veleno
ma mi tradisce il risveglio e ora non so ritrovare il perché e mi lascio aggrovigliare nel tuo mistero
ancora